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Academy of Margins - Lecture by Krater collective

On the periphery of architecture
Five lectures to explore the contact between spatial practices and ecology

more info about the cycle of lectures here

Friday, 8 March 2024 at 18.00
museum SMO, San Pietro al Natisone (UD) & live on Radio Robida
Feral Occupations: Our Labour Is Our Infrastructure!
lecture by Danica Sretenović and Gaja Mežnarić Osole from Krater collective
{language: Italian + Slovene}


Krater's right to exist is continually negotiated by reinventing work in culture to foster “ethics of situated responsibility linked to a politics of location” (On nomadism: A conversation with Rosi Braidotti).
Departing from the green-washing paradigm while working with(in) pioneering ecosystem at the long-abandoned construction pit in Ljubljana, Krater Collective relies on feral actions to alter institutional inertia while giving a voice to unregulated urban nature, testing non-exploitative economies and claiming new typologies of creative production. Starting with an exploration of the joys and awkwardness of the coalition between ecology/sustainability and art/creativity, the lecture presents efforts of a transdisciplinary collective to sustain itself regardless of unfavorable circumstances, which threaten to extinct the site and its multispecies community of practice. Feral Occupations is a series of tactics performed to intervene existing spatial and cultural politics leaning toward reproduction of relations that preserve power positions intact in a way to situate Krater's feral logic as a proof that things can be done the other way.

Banquet of Feral Occupations, Feral Cartography Cycling Tour, Japanese Knotweed Harvest, Take-away Feral Contract & Speaking Mushroom Manifesto, Events of Slow Disturbances, Guerilla photography & Uninvited Projections all suggest a desire of the Krater generation to engage with what appears to be out of their reach: City. Economy. Cartography. Production of discourses. Appropriation of history. Modes of working. Institutions. Mowing regimes. Administration. Art Venues. Politics of public exposure.

→ Danica Sretenović and Gaja Mežnarić Osole practice feral curatorial politics within Krater collective – a group of transdisciplinary enthusiasts that took courage to reinvent their respective professions, studios and working conditions to act as guardians of rewilded ecosystem at pending construction site in Ljubljana. Since the Krater ecosystem is continually at verge of extinction, the collective cultivate creative resilience in face of urgency by inventing feral tactics, events and formats, treating administrative and other restrictions as an object of artistic interventions. This action asks for unexpected alliances and inventive economies to open up territories of regenerative, relational and critical creative practice. In 2023 the practice received special mention from 35th biennial of Graphic Art Ljubljana and the highest national prize in architecture for public space – Plečnik’s Medal.

Il diritto di esistere di Krater viene continuamente negoziato reinventando il lavoro culturale per promuovere “un'etica della responsabilità situata legata a una politica di localizzazione” (On nomadism: A conversation with Rosi Braidotti).
Allontanandosi dal paradigma del greenwashing e lavorando con (in) un ecosistema pionieristico in un cantiere edile abbandonato da tempo di Lubiana, Krater Collective si affida ad azioni selvatiche per alterare l'inerzia istituzionale dando voce alla natura urbana non regolamentata, testando economie non di sfruttamento e rivendicando nuove tipologie di produzione creativa. Partendo da un’esplorazione delle gioie e delle difficoltà della coalizione tra ecologia/sostenibilità e arte/creatività, la lezione presenta gli sforzi di un collettivo transdisciplinare per sostenersi indipendentemente dalle circostanze sfavorevoli, che minacciano di estinguere il sito e la sua comunità di pratica multispecie. Feral Occupations è una serie di tattiche eseguite per intervenire sulle politiche spaziali e culturali esistenti che tendono alla riproduzione di relazioni che preservano intatte le posizioni di potere in modo da situare la logica selvatica di Krater come prova che le cose possono essere fatte diversamente.

Il banchetto delle occupazioni selvatiche, il tour ciclistico della cartografia selvatica, la raccolta del poligono giapponese, il contratto selvatico take-away, il manifesto dei funghi parlanti, gli eventi di disturbi lenti, la fotografia-guerriglia e le proiezioni non invitate suggeriscono il desiderio della generazione Krater di impegnarsi con ciò che sembra essere fuori della loro portata: Città. Economia. Cartografia. Produzione di discorsi. Appropriazione della storia. Modalità di lavoro. Istituzioni. Regimi di sfalcio. Amministrazione. Luoghi d'arte. Politica di esposizione pubblica.

→ Danica Sretenović e Gaja Mežnarić Osole praticano una politica curatoriale selvatica all’interno del collettivo Krater – un gruppo di appassionati transdisciplinari che hanno avuto il coraggio di reinventare le rispettive professioni, studi e condizioni di lavoro per agire come guardiani dell’ecosistema rinaturalizzato in un cantiere in attesa di costruzione a Lubiana. Poiché l’ecosistema Krater è continuamente sull’orlo dell’estinzione, il collettivo coltiva la resilienza creativa di fronte all’urgenza inventando tattiche, eventi e format selvatici, trattando le restrizioni amministrative e di altro tipo come oggetto di interventi artistici. Questa azione richiede alleanze inaspettate ed economie inventive per aprire territori di pratica creativa rigenerativa, relazionale e critica.
Nel 2023 il collettivo ha ricevuto una menzione speciale dalla 35a biennale di arte grafica di Lubiana e il più alto premio sloveno di architettura per lo spazio pubblico – la Medaglia Plečnik.