Radio Robida

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Lettere da Robida

on: 07/12/2023
by: Robida

22/08/2025 – Gesti in video

Antônio Frederico Lasalvia

Olá,

Qui Antônio. È per me un grande piacere condividere con voi la mia prima newsletter di Robida in questo caldo e piovoso agosto. In questo momento, Topolò/Topolove è piena di vita, con residenti estivi che arrivano dalla città e visitatori temporanei che si riuniscono per eventi come la nostra Summer School e MOST (ne parlo più avanti!).

​​Quest’anno, la Summer School di Robida è stata dedicata al giardinaggio radiofonico, un insolito abbinamento di termini che evoca il senso di meraviglia legato agli sviluppi imprevedibili di entrambe le pratiche. Come ha scritto Aljaž nell’open call, l’idea nasce dal parallelo concettuale di Kate Donovan tra piantare e trasmettere nel suo lavoro Radio as Relation: “La radio e il giardino sono simili in quanto possono essere entrambi considerati reti temporanee; un giardino è una complessa rete interspecie (con tendenze sia parassitarie che simbiotiche) con effetti trans-scalari, controllata (almeno in teoria), mantenuta e coltivata dagli esseri umani, proprio come una rete radio tecnologica. Eppure, dobbiamo ammettere che, nonostante i confini spesso netti, entrambi sono anche figure sfuggenti sotto certi aspetti e resisteranno sempre, in una certa misura, alla presa del controllo umano”.

Sebbene le onde radio siano invisibili, l’intera infrastruttura che le sostiene (antenne, transistor, microfoni, ecc.) è in gran parte tangibile. In quanto tali, questi componenti possono essere manipolati dalle nostre mani. I primi giorni di agosto a Topolò/Topolove sono stati caratterizzati da una proliferazione di gesti, ognuno dei quali ha aperto uno spazio di incontro, riflessione e creazione (come si può vedere in questa serie di immagini selezionate da Vida dalla Summer School). Poiché negli ultimi giorni e settimane abbiamo prestato molta attenzione al tema non visivo della radio, ho pensato che questa newsletter potesse integrare le riflessioni che abbiamo condiviso con alcune osservazioni su un altro mezzo utilizzato per la comunicazione a lunga distanza: il video.

In risonanza con l’intuizione di Kate Donovan, ciò che mi interessa di più della tecnologia è quando resiste al controllo umano, aprendosi a possibilità impreviste. Come sottolinea il filosofo ceco-brasiliano Vilém Flusser nel suo curioso libro Gestures, ogni strumento porta con sé modi di essere nel mondo:

“I nuovi strumenti esercitano una doppia attrattiva. Sono immediatamente affascinanti perché lo scopo che ha dato loro forma non si è ancora esaurito. Non conosciamo ancora tutte le virtualità insite nei satelliti artificiali, nei raggi laser o nei computer. Sono “pericolosi”. Siamo ulteriormente affascinati perché l'intenzione formativa può ancora essere deviata in una direzione diversa. Gli strumenti sono imperativi che plasmano il nostro comportamento. Il letto dice: “Sdraiati!”. Gli scopi degli strumenti che ci circondano non sono necessariamente i nostri. Sono gli scopi di coloro che li hanno creati. Cambiare la loro direzione significa essere liberi. I nuovi strumenti sono affascinanti perché, più di ogni altra cosa, nascondono virtualità sconosciute al loro interno e perché consentono atti di emancipazione.”

Ciò è diventato palpabile quando Jack ha introdotto la radio a Robida qualche anno fa: sebbene fosse un mezzo “vecchio”, maneggiarlo direttamente ha rivelato possibilità inaspettate di questa tecnologia: nuovi modi di ascoltare, riunirsi e incontrare gli altri. Le riflessioni di Flusser catturano questo entusiasmo: gli strumenti affascinano non solo perché le loro potenzialità sono ancora sconosciute, ma anche perché i loro scopi possono essere deviati. Reindirizzarli significa agire liberamente ed esplorarli significa scoprire le virtualità nascoste che portano con sé. Sono ancora entusiasta del futuro dispiegarsi di tutte le virtualità sconosciute e degli atti di emancipazione svelati dai partecipanti alla Summer School di quest’anno, e presto condividerò parte di questa esperienza in un video raccolto durante la settimana, perché:

(sound of drums – trrrrrrrrrrrrr)

All’inizio dell’anno Robida ha aperto il suo canale Vimeo e da gennaio i movimenti di Topolò/Topolove possono essere visti anche attraverso immagini in movimento!

Tutto ebbe inizio con Jan van der Ploeg, quando, nel 2024, decise di venire a Topolò/Topolove per festeggiare il suo compleanno. Durante il suo soggiorno, dedicò le sue mattine al restauro di due affreschi murali che aveva realizzato in passato nel paese. Proprio come Jan aveva donato al paese questo gesto, il mio regalo a Jan è stato quello di offrirgli la possibilità di vedersi all’opera. Per tre giorni, ho seguito lui e Marlou con la mia macchina fotografica mentre restauravano i due affreschi murali. Alla fine abbiamo guardato tutti insieme Untitled, Unnumbered alla sua festa di compleanno.

Verso la fine dell’anno, l’idea di documentare il lavoro degli artisti residenti è stata ulteriormente sviluppata, ospitando due nuove residenze legate al progetto Sensing Soils, con Heike Reneé de Wit e Luigi Pullini. Più avanti, nel 2024, Elena Braida e Franca Lucchitta (con Cincin) e Alice Alloggio (con Typo Repository) sono state a Topolò per alcuni giorni per stampare il loro Towel Calendar 2025.

Ultimamente, Uncommon Fruits si è rivelato un terreno fertile per la registrazione di gesti. Finora, ci sono stati video di noi che ci uniamo alla terra, innestiamo, impariamo da uno scambio di ricette tra Erba e Maria Gilda, sperimentiamo la fermentazione spontanea con Alessia Beltrame e intagliamo il legno con Diogo Amaro e Madalena Vidigal. Presto, ci saranno registrazioni della realizzazione di una bandiera per Log da parte di Ola Korbańska, della spremitura del succo di pera con Italo e della raccolta del legno di ginepro per Kolavrat con Philipp Kolmann e Suzanne Bernhardt.

Ciò che colpisce in questi frammenti è come l’ampia gamma di attività sviluppate per questo progetto inizi a condensarsi in un’unica narrazione e gesti provenienti da pratiche distanti, come la frutticoltura, la cucina e l’artigianato, così come altre attività, inizino a entrare in risonanza tra loro. Per citare ancora una volta il saggio di Flusser su Il gesto del video:

“Un videomaker manipola la linearità del tempo. Può sincronizzare il tempo diacronico. (...) La materia prima del video fa la storia in senso stretto: una sequenza di scene. Non solo accade nella storia, ma influenza anche la storia. In questo senso, è un gesto post-storico. Mira non solo a commemorare l’evento (un impegno storico), ma anche a comporre eventi alternativi (impegno post-storico).”

Più avanti, Flusser riflette sul potenziale status del video come condizione emergente del pensiero. Per lui, il video non è solo uno strumento per registrare o riprodurre eventi, ma un modo per dare forma alle categorie stesse attraverso cui la realtà viene percepita. A differenza della scrittura, che organizza il pensiero in sequenze lineari, o della fotografia, che isola un frammento di tempo, il video può ripiegare il tempo su se stesso, sincronizzando i momenti e intrecciandoli in un dialogo. In questo senso, destabilizza i confini tra documento e invenzione, creando uno spazio tra memoria e speculazione:

“Siamo di fronte a un gesto il cui avvento può essere letto come un nuovo modo di essere-nel-mondo. Si tratta di un modo di essere che sfida le categorie tradizionali (ad esempio, quelle dell’arte, dell’azione storica e dell’oggettività) e propone nuove categorie che non sono ancora abbastanza chiare da poter essere analizzate. (...) Forse un nome come speculazione dialogica si adatterebbe a questa comprensione, formando un grande arco verso Platone: solleva il sospetto che se gli antichi avessero riflettuto in video piuttosto che in parole, avremmo archivi video piuttosto che biblioteche (...)”

Per quanto riguarda la creazione di un archivio video sulla vita qui (e a Kojsko) attraverso il progetto Uncommon Fruits, una selezione del materiale finora raccolto verrà presentata questo fine settimana, in occasione del nuovo evento di Topolò/Topolove: MOST.

Dall’ultima edizione della Stazione di Topolò/Postaja Topolove nel 2022, molti di noi hanno sentito la mancanza di un particolare tipo di momento, dell’attivazione del paese attraverso l’arte nell’arco di più giorni. Quest’anno, un gruppo di nuovi abitanti ha deciso di raccogliere l’eredità delle belle cose realizzate dall’Associazione Topolò/Topoluove e di portarla avanti con un nuovo formato. Questo fine settimana, dal 22 al 24 agosto, la prima esperienza di questa nuova era avrà luogo con MOST: Movimento, Osservazione, Suono, Paesaggio. Diverse installazioni, workshop e performance si svolgeranno nel paese questo venerdì, sabato e domenica. Siete tutte invitate a partecipare!


Spero di vedervi presto a Topolò/Topolove,
Take care,
Antônio

Jack con l'astuccio per il walkie talkie. La scritta dice "Consipire" e dall'altro lato "Dihati skupaj" – foto by Antônio

20/07/2025 – Frenesia estiva e diarietti

Vida Rucli

In questo momento momento, sento (qui Vida, ciao!) che rallentare, sedermi al computer a riflettere sul mese appena trascorso e condividere qualche appunto significativo è estremamente difficile. Questo è un periodo di preparativi, pianificazione, decisioni e azioni concrete. Ma anche di visite improvvisate e piccoli eventi. Solamente stamattina, mentre cercavo di scrivere questa lettera, abbiamo: innaffiato l’orto, ricevuto la visita di Flo + amici, spostato le arnie nel nostro orto, fatto visita a Ornella, bevuto un caffè a Caffè Dora con Dora e Matia, visitato Italo che faceva pulizie, controllato i lavori di casa di Blaso e Mirko, salutato Antò che è tornato a Topolò dopo tanto tempo, discusso la lista della spesa con Rosario, parlato con Elena e Aljaž della nostra imminente scuola estiva.
Dall’ultima lettera che avete ricevuto, scritta da Dora, sono successe così tante cose che questo mese sembra un anno intero. Cerco di dar loro spazio qui, nel tentativo di comunicare la frenesia di questi giorni!

16 giugno – Il compleanno di Izba è stato, come ogni anno, speciale e toccante: il mercatino dell’usato che abbiamo organizzato (grazie Ele per aver pensato a tutto!) ha funzionato alla grande, così come il workshop di Fermentazione selvatica con Alessia Beltrame che si è svolto nel pomeriggio (grazie Dora per aver organizzato tutto e Antonio per il bellissimo video!). La serata è stata accompagnata dalla fisarmonica di Matteo e si è conclusa con una gustosissima lasagna vegetariana e insalata preparate e servite da Dora, Alessia, Vida ed Elena (alla cassa, ovviamente!). Abbiamo anche ballato alla fine? È probabile, accompagnatə da gin tonic e pompritz (come si chiamava lo spritz al pompelmo? Forse possiamo anche semplicemente chiamarlo accadimento – trovare info in merito su libro Who is Cooking?, pagina 84) preparati da Matia e Dora. Grazie ancora a tuttə lə partecipanti al mercatino, allə passanti, a chi si è unitə a noi da vicino e da lontano!

Settimana dal 18 al 20 giugno – Giusto il tempo di pulire Izba e rimettere nell’armadio tutti i vestiti invenduti del mercatino e Dora, Elena e Sofia si sono imbarcate nell’avventura di Potoki, l’esplorazione settimanale di Topolò e di altri paesi fatta con 20 bambinə e lə abitanti dei diversi luoghi. Quest’anno Potoki è stato dedicato, così come molte altre cose che facciamo, alla frutta e agli alberi da frutto. Lə bambinə hanno conosciuto le pesche di Rodda, le castagne di Duge, le mele di Seuza e il frutteto di Gregor a Kojsko (il frutteto ha ora una pagina IG, curata da me. Vi invito a seguirla perché conterrà bellissime foto di Gregor e materiale d’archivio speciale). A Topolò hanno esplorato la struttura in legno Log con una piccola introduzione di Antônio, hanno cucinato i bleki con la nonna Maria, disegnato con Elena e giocato davanti a Izba.

22 giugno – Pot čez namišljeno črto, l’annuale camminata attraverso la linea immaginaria, organizzata dall’associazione Rečan e da molte altre associazioni, durante la quale lə abitanti di Topolò e quellə di Livek, il paese sloveno dall’altra parte del confine e della montagna, si incontrano sulla Brieza e più tardi sulla cima di Svet Martin e trascorrono la giornata insieme, condividendo i ricordi di un tempo in cui il confine era rigidamente controllato, e divideva fortemente le due comunità!

23 giugno – Un evento dopo l’altro: Svet Ivan, festa di San Giovanni. Nel pomeriggio io, Elena, Katja, Stefania, Franco, Pio, Margherita e tantə altrə abbiamo raccolto fiori e poi, insieme a tante persone che si sono unite a noi, ci siamo trovati a Clodig per realizzare le tradizionali croci di fiori di Svet Ivan e i fili di margherite.

3 luglio – Abbiamo ospitato un gruppo di cinque giovani provenienti da Australia, Canada e Argentina, nipoti di persone emigrate dalle nostre valli nei secoli scorsi e venutə in vacanza in Benečija per conoscere i luoghi da cui provengono, accompagnatə dall’associazione Slovenci po svetu e guidati da Elena T. – grazie! Insieme abbiamo cucinato, raccontato le nostre storie, camminato fino al fiume e scambiato storie di migrazioni, appartenenza e lingua.

4 luglio – Ola è arrivata a Topolò per trascorrere qui le sue solite tre o quattro settimane, come ogni anno da quando abbiamo ricevuto il suo famigerato auto-invito per una residenza. “Based in Berlin (DE). Currently based in Juljova (IT)”, dice il suo sito, dato che la Juljova hiša è la casa dove solitamente dormono i nostri residenti! Come ogni anno, ha cucito un paio di bandiere nuove, ha fatto un po’ di pulizie a Izba e questa volta (molto speciale!) ha anche cucinato! Grazie Ola per questo grande gesto: la gang apprezza molto.
Assieme a lei, Franca, arrivata negli stessi giorni e rimasta con noi per un po’, e Tiziana abbiamo condiviso sessioni di scrittura di diari e riflessioni su quest’estate.

6 luglio – Senjam, festa del paese. Quest’anno siamo arrivate alla festa annuale del paese completamente esauste. E nonostante ciò, abbiamo pulito il chiosco, preparato, venduto e servito il cibo e ripulito tutto di nuovo, sotto la direzione e con l’aiuto di moltə, ovviamente (Sandro, Carla, Barbara, Tiziana, Thomas, Ola, Blaso...).

7 luglio – Prima riunione di paese per discutere e ascoltare idee e proposte sulla ristrutturazione del chiosco! Bella atmosfera!

12 luglio – Visita informale dell’ambasciatore italiano in Slovenia a Topolò!

17 luglio – Arrivata Rosario che starà a Topolò per alcune settimane! Inoltre, seconda riunione di paese con il sindaco, questa volta per discutere di asfalto, rifiuti e ristrutturazione del chiosco.

18 e 19 luglio – Sto scrivendo questa lettera!


Stamattina, camminando di casa in casa, partendo da Blaso (via Topolò 71), passando per Elena (n. 66), andando da Dora (n. 90) e tornando alla nostra (via Topolò 61), e includendo anche Laura che al momento non è a Topolò, ho chiesto a chi ho incontrato di condividere un verbo che avrebbero scelto per descrivere come stanno vivendo questo periodo, a cosa stanno pensando, qual è il loro stato d’animo o semplicemente un verbo che rappresenta questi giorni. O forse un desiderio. Le risposte sono state:

Blaso: creare, pulire, spostare polvere
Dora: tuffarsi (in acqua, forse anche metaforicamente?)
Aljaž: aspettare
Vida: istituire - desiderare - moderare
Rosario: rallentare - adattarsi
Matia: suonare
Elena: ascoltare - rispettare
Antonio: germinare
Lau: disobbedire


Questo esercizio di scrittura e di scelta di un verbo guida per un periodo specifico deriva da una delle nostre sessioni di diarietto (ne ho parlato prima, parlando della visita di Ola e Franca). Le sessioni di diarietto sono piccoli momenti che ci ritagliamo per noi stesse un paio di volte all’anno, di solito all’inizio e alla fine dell’anno, all’inizio della primavera e a volte anche durante l’estate. Sono momenti di intimità e di amicizia, in cui pettegolezzi e chiacchiere diventano un po’ più profondi, grazie al fatto che ci prendiamo il tempo per annotare le nostre riflessioni sui nostri quaderni, prima di condividerle. È una pratica ricorrente che abbiamo iniziato con Elena e Dora (e che ha avuto anche momenti esilaranti, ad esempio quel tempo in cui Dora bruciava le pagine del suo diarietto nel fuoco dopo la sessione – un gesto che aveva un significato apotropaico ma esprimeva anche il suo odio per questi momenti di diario!!). Ora, per fortuna, è diverso: conserva le sue riflessioni in un quaderno verde chiaro ben rilegato. Quindi, dicevo che questa è una cosa che abbiamo iniziato con Ele e Dora, ma alla quale a volte si uniscono anche Tanja e Franca (entrambe grandi fan!), Suzanne, Ola e Tiziana.
Funziona così: ci ritroviamo tutte, di solito a Caffè Dora, con i nostri quaderni e penne, un sacchetto di patatine e qualche birra. Ci sediamo intorno al tavolo e ognuna pone una domanda, a sé stessa e alle altre, stabiliamo insieme un tempo per rispondere alla domanda (di solito dai 5 ai 10 minuti) e dopo che suona la sveglia, condividiamo parti di ciò che abbiamo scritto. Le domande sono diverse, a volte si riferiscono a desideri, altre volte a progetti specifici o sono domande generiche del tipo “come stai?”. “Con chi ti piacerebbe collaborare di più?” “Quali gesti quotidiani ti piacerebbe coltivare di più?” “Cosa vedi che sta pian piano svanendo, sia in senso positivo che negativo?” “10 belle cose che hai visto in questi ultimi mesi” “Qual è la domanda che ti muove in questo momento?” Una versione pubblica di questo esercizio è quella che facciamo alla fine di ogni anno e condividiamo sul diario del nostro sito web (qui puoi leggere il post 2024→2025, qui quello 2023→2024).
Quindi l’esercizio di trovare un verbo – per i tempi appena trascorsi, per i tempi a venire – è nato da questo contesto e, più specificamente, è stato introdotto durante la sessione di diarietto di febbraio da Suzanne. E se ricordo bene, ce l’ha proposto dopo averlo imparato da Lenn, una delle persone più capaci di porre domande che conosca (<3). La domanda all’epoca era “Come entri in primavera?” e il compito consisteva nel scegliere un verbo. All’epoca ricordo di aver scelto partecipare, ma anche accompagnare, stare accanto, sostenere, accogliere. All’epoca, la scelta del verbo era più precisa di oggi. Ora mi sento in conflitto tra verbi pesanti come istituire (e questo aprirebbe un’altra grande storia) o desiderare, e altri come moderare (un verbo strano da scegliere, no? È uscito proprio durante la nostra sessione del 6 luglio...).

Quindi la domanda per voi è: come state entrando in questa piena estate? Qual è il vostro verbo guida? Siamo davvero curiose di sapere qual è il vostro stato d’animo in questo momento!


Per concludere questa lunghissima lettera, vorrei presentare alcune delle prossime cosine in programma!

IMPORTANTE → Domenica 10 agosto → Ultimo giorno della nostra scuola estiva! Quel giorno vi invitiamo a unirvi a noi a Topolò, dal pomeriggio in poi, per un programma fatto di concerti, conversazioni, workshop e – qui possiamo essere un po’ più precisi! – la proiezione del film Fiume di morte! del nostro (o meglio, del mio) caro amico Igor Bezinović. Il programma della giornata sarà presto disponibile, sui nostri canali social ma anche tramite una lettera specifica!

21 luglio - 2 agosto → seconda parte della residenza Radio drugega/The Other Radio di Urška Savič!

Sabato 26 luglio → Radio Robida S04E07
Venite ad ascoltare il nostro consueto programma giornaliero di Radio Robida! Un programma speciale sarà quello in cui presenteremo lə partecipanti della nostra scuola estiva, attraverso brevi note vocali, letture di testi e musica! Venite ad ascoltare con chi condivideremo la prima settimana di agosto!

4-11 agosto → Quarta scuola estiva dell’Accademia dei Margini - Radio Gardening
Siamo davvero entusiastə di come si svolgerà questa scuola estiva. Stanno arrivando delle cose davvero interessanti che potranno essere seguite e apprezzate anche da chi è lontano da noi! Presto racconteremo di più.

Dopo la scuola estiva (date da confermare) → Residenza Radio drugega/The Other Radio di Petra Filagrana e Moritz Gansen!

Con affetto
abbracci
Robide

Laboratorio di Fermentazione selvatica con Alessia Beltrame – foto by Antônio